Chi siamo

La Direttiva Europea sul Rendimento Energetico degli Edifici (Direttiva 2002/91/CE) “nearly zero energy” in vigore dal 2020 ha segnato un punto di svolta nel modo di concepire e realizzare abitazioni all’interno della Comunità Europea. Le case del 2050 saranno molto diverse da quelle attualmente realizzate poichè garantiranno altissime prestazioni in termini di efficienza e consumi energetici e saranno orientate soprattutto alla qualità della vita degli utenti attraverso spazi caratterizzati da elevati standard di comfort ambientale. CASE2050 interpreta questo nuovo stile dell’abitare che va molto oltre gli aspetti economici legati al risparmio dovuto ad un minore consumo di energia e influisce direttamente sul benessere delle persone.

Possiamo ottenere un risparmio di risorse e una minima produzione di inquinamento in tutte le fasi di lavoro e garantire inoltre un miglioramento della salute psicofisica degli utenti, attraverso l’impiego di materiali biocompatibili, ed il raggiungimento di idonei livelli di comfort ambientale. Consideriamo le risorse naturali (acqua, vento, sole, vegetazione, ecc.) come materiali fondamentali dell’architettura e del sistema interattivo dinamico edificio / ambiente. Ad esempio un orto familiare biologico (2 mq per abitante) organizzato e completo in ogni sua parte e già produttivo, che non preveda l’utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi e che assolva al proprio approvvigionamento idrico attraverso il recupero delle acque meteoriche, non incide in modo significativo sui costi di realizzazione di un fabbricato e può contribuire al bilanciamento del microclima esterno. Nel caso di unità immobiliari prive di superfici scoperte (appartamenti) è possibile realizzare giardini ed orti verticali composti da elementi modulari da posizionare su terrazzi, logge, verande o ambienti interni, con la possibilità di coltivare piante, fiori ed ortaggi e la comodità di operare in posizione eretta.

Le interazioni tra l’uomo e l’ambiente sono dovute a meccanismi di scambio di calore e di massa complessi ed il benessere termico è definibile con un certo grado di approssimazione in quanto le reazioni di ciascun individuo ad una determinata sollecitazione esterna possono essere differenti. L’obiettivo è quello di definire dei parametri climatici interni che siano in grado di soddisfare il maggior numero di persone.
Temperatura dell’aria: si misura in °C. In condizioni ottimali è compresa tra 20°C / 22°C in inverno e 24°C / 26°C in estate. Umidità relativa dell’aria interna: indica il rapporto tra la quantità di vapore contenuto da una massa d’aria e la quantità massima che può contenere quella massa d’aria nelle stesse condizioni di temperatura e pressione e si misura quindi in percentuale %. In condizioni ottimali è compresa tra 40% e 60%. Temperatura media radiante: espressa in °C, si calcola come media delle temperature delle pareti interne all’ambiente, compresi soffitto e pavimento. In condizioni ottimali deve discostarsi il meno possibile dalla temperatura dell’aria. Velocità dell’aria: espressa in m/s. In condizioni ottimali non deve superare 0,15 m/s in inverno e 0,18 m/s in estate.

Una buona qualità della luce, molto soggettiva ma generalmente compresa tra i 320 lx e i 400 lx (in ambiente domestico), si caratterizza in tre diversi aspetti: Prestazione visiva: indica la velocità e l’accuratezza del sistema visivo nell’espletamento di un compito (velocità di percezione, acuità visiva, sensibilità al contrasto). È influenzata dal livello di illuminamento e dalla possibile presenza di abbagliamento. Comfort visivo: non è misurabile quantitativamente, ma è legato alle condizioni psicofisiche delle persone. È influenzato dalla resa dei colori e dall’equilibrio nella distribuzione delle luminanze. Ambiente visivo: esprime la sensazione generale che si può percepire a livello di illuminazione all’interno di un locale. È influenzato dal colore della luce, dalla direzione della luce e dall’effetto di modellato (corretto rapporto tra illuminazione diretta e diffusa).

Il benessere acustico risulta essere quella condizione in cui un soggetto non sia disturbato nella sua attività dalla presenza di altri suoni e non subisca danni all’apparato uditivo provocati da una esposizione più o meno prolungata a fonti di rumore.Il rispetto dei requisiti acustici passivi degli edifici, cioè il potere fonoisolante (isolamento acustico verso l’esterno o tra unita’ immobiliari adiacenti, compreso l’isolamento al calpestio) secondo quanto riportato nel DPCM del 5 dicembre 1997, deve avvenire in opera (UNI-ISO 140-4), ciò vuole dire ad esempio che il valore Rw di 50 o 55 dB (in funzione della categoria a cui appartiene l’edificio) sarà effettivamente garantito dall’edificio una volta realizzato. Inoltre l’utilizzo di tecnologie innovative quali la ventilazione meccanica controllata, che rende non necessaria l’apertura dei serramenti, consente, soprattutto nelle ore notturne, un ulteriore incremento del benessere acustico e una efficace soluzione dei problemi causati dal rumore da traffico su gomma o su rotaia.

La qualità dell’aria negli ambienti interni è definita elevata se è percepita come fresca e piacevole, se non ha un impatto negativo sulla salute e può aumentare il benessere degli utenti. I composti organici volatili (agenti inquinanti quali gas da combustione, fumo di tabacco, formaldeide, radon, amianto, batteri, muffe, pollini, allergeni animali) devono essere presenti in concentrazioni inferiori ai 200μg/m3.Come pubblicato dall’ ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – sul tema degli inquinanti indoor e sul rischio per la salute degli utenti, le micotossine disperse a milioni nell’aria e continuamente respirate provocano irritazioni, acute difficoltà nella respirazione, allergie, con effetti acuti oppure cronici. Una elevata qualità dell’aria consente di risolvere o attenuare alcune delle patologie più diffuse ed in continuo aumento nelle società industrializzate avanzate quali allergie o disturbi legati alla insalubrità degli ambienti domestici.

Tecnologie all’avanguardia e attenzione ai dettagli ci consentono già oggi di rispettare la Direttiva Europea sul Rendimento Energetico degli Edifici (Direttiva 2002/91/CE) che prevede elevati standard energetici (consumo di energia “nearly zero“) e che sarà operativa dopo il 31 dicembre 2020 per edifici privati di nuova costruzione. Nelle nuove realizzazioni o nel caso di ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche di fabbricati esistenti, i sistemi utilizzati offrono la possibilità di elevati risparmi sulle bollette energetiche e di ridotti costi di realizzazione sfruttando gli incentivi economici (55%, 36%, Conto Energia ecc.) resi disponibili dallo Stato (Ministero dello Sviluppo Economico). In ambienti particolarmente isolati o difficili da raggiungere è possibile realizzare fabbricati totalmente indipendenti dalle tradizionali fonti di approvvigionamento idrico, elettrico e di gas naturale.

I nostri standards prevedono la classe 4° o superiore di sicurezza antieffrazione, secondo le norme Uni Env 1627 e successive, che prescrivono la resistenza ad uno scassinatore professionista esperto con utilizzo di utensili a batteria o elettrici. Inoltre gli impianti antintrusione e di videocontrollo garantiscono una totale sicurezza di persone e beni all’interno e all’esterno dell’abitazione. Le tecnologie utilizzate consentono il rilevamento di eventi pericolosi quali fughe di gas, allagamenti e incendi, il rilevamento di tentativi di effrazione tramite sensori esterni a microonde o a campi elettromagnetici, sensori perimetrali a contatto e sensori volumetrici interni ad infrarossi o combinati, la gestione dell’impianto antintrusione con inserimento, riconoscimento, invio di segnali di avviso, la connessione a distanza con servizi di assistenza quali soccorso medico e vigilanza, il videocontrollo anche via web di ambienti interni ed esterni.